Giotto, L’Autore Libri, Firenze, 2003, 141 p., Euro 8.

Tutto ha inizio con un incidente di macchina, che tanto incidente non è, in cui incorre il povero Fortunato Fortunati. Il commissario Donati e il suo fido assistente “annusano” immediatamente che dietro a quanto è accaduto al povero Fortunati si muove una piovra dai lunghi tentacoli… Ma ardua sarà la strada prima di poter dipanare la matassa di segreti, efferati omicidi, malaffare, prostituzione, professioni di facciata, traffici illegali. Incorreranno, così, i tre detective (di cui uno improvvisato), in rapimenti, violenze, interrogatori e perquisizioni “sommarie”…
Cosa hanno in comune Giotto, i calabroni, gli arabi, un casolare in campagna, un avvocato senza scrupoli e un bordello? Un puzzle misterioso, i cui pezzi alla fine andranno a combaciare non senza ironia e satira pungent
Delitto su commissione, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2005, 235 p., Euro 9.50

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Sospeso tra la realtà affascinante e spesso violenta di Genova e l’ambiguità surreale che aleggia a tratti nel corso della narrazione e che prorompe nel finale, il racconto ritrae il percorso, fisico e morale, di un giovane, il quale, dopo un lungo periodo passato a guerreggiare su vari fronti del pianeta, decide di tornare nella sua città natale per iniziare l’attività di investigatore privato, che gli procurerà, tra equivoci, compromessi e fallimenti professionali, una profonda disistima di se stesso. Uomo ormai privo di sensibilità etica, indifferente ai problemi più o meno complessi della società contemporanea, deluso anche sul piano sentimentale, quotidianamente attanagliato da necessità economiche, si lascia infine trascinare in un’operazione delittuosa che lo pone a diretto contatto, per alcuni giorni, con la sua vittima, con la quale inizia un rapporto che si scandisce attraverso fasi sempre più enigmatiche.
Marassi. Cella 23, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2007, 167 p., Euro 9.

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Due individui, differenti per età, per cultura e per professione –il giovane, voce narrante, giornalista, il vecchio, imprenditore edile– si trovano costretti a condividere per una notte una cella nel carcere genovese di Marassi. Inquieti, dubbiosi sul loro prossimo futuro, forzatamente insonni, passano una parte delle ore notturne a parlare, in un crescendo sempre più frenetico. Il giovane rievoca a se stesso l’amara e infelice storia d’amore che ha appena vissuto, intrecciata con una bizzarra vicenda criminosa che l’ha condotto in carcere, l’altro, il vecchio, approfitta dell’occasione d’avere davanti a sé un ascoltatore compiacente per raccontargli momenti della sua esistenza passata. Due esistenze a confronto, dunque, destinate a separarsi con il sopraggiungere dell’alba liberatrice.
Antillia, De Ferrari editore, Genova, 2010, 250 p.. Euro 15,00

Le riflessioni e le discussioni relative alla grave e complessa questione della buona morte, con le quali inizia la narrazione, si stemperano ben presto, quasi a dissolversi, nell’insorgere improvviso nella piccola comunità di Antillia (nome che ricorda, nell’utopia classica, la fantastica isola delle sette città, proiezione della mitica Atlantide, in pratica una di più delle innumerevoli isole e isolotti che costituiscono l’arcipelago dei Caraibi) della morte infame provocata da una micidiale epidemia di colera che si accanisce contro una popolazione già stremata da una devastante crisi economica e politica. Testimone privilegiato di questi drammatici avvenimenti è il dottor Ferdinand de Pessac, direttore dell’ospedale centrale di Sainte-Lucie, capitale dell’isola, il quale, ripercorrendo con la scrittura quei momenti sciagurati (una scrittura che, scaturendo direttamente dal ricordo, s’impone come flusso ininterrotto della parola, al pari d’un narratore che racconta una storia a voce senza interruzioni o senza addirittura una pausa), si sforza di dar vita ad una narrazione volta a coinvolgere il lettore nelle sue drammatiche esperienze che, pur avulse dalla realtà storica, proiettate anzi in un ambito volutamente surreale, rientrano nondimeno nella categoria del verosimile, fino al delirio finale del narratore solitario prigioniero nella foresta tropicale.
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