Un giorno l’autore ritrova a Aix-en-Provence, dove risiede, un manoscritto al mercato delle pulci, incastrato in un grosso volume, che acquista; un libretto senza nome d’autore e senza titolo con l’indicazione a matita: XVI secolo Venticinque fogli, brandelli di una storia alquanto stravagante.

Consapevole che l’edizione d’un testo francese del Cinquecento – per di più in uno stato pressoché illeggibile – può interessare soltanto una ristrettissima cerchia di lettori specialisti, l’autore ha preso lo spunto per scrivere un lungo e libero racconto in italiano, che viene qui presentato.

Il testo presenta tre stadi di narrazione: dopo un breve inizio nel quale il giovane “novizio” riferisce sulla sua esperienza fisica e spirituale con l’abbazia, si passa ad abbozzare due storie d’amore. L’ultima parte è interamente immersa nella tragicità del massacro di San Bartolomeo (1572), rivissuto in presa diretta dal giovane narratore.

Un testo che presente, dunque, notevoli differenze di contenuto e, quindi, di scrittura, dove si alternano vicende tra il sentimentale, il comico e il tragico.

Grande protagonista del Diario, che in maniera occulta permea i vari stadi della arrazione è il Potere terreno e metafisico.